Saturnia

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Saturnia è una frazione del comune di Manciano, nell’entroterra collinare della Maremma grossetana, che sorge sulla vetta di una collina che domina le rinomate sorgenti termali situate al centro dell’omonimo comprensorio turistico termale che si estende per un raggio di circa 30 km tra il Monte Amiata e le Colline dell’Albegna e del Fiora. La località sorse in epoca romana lungo la Via Clodia nelle vicinanze della necropoli etrusca di Pian di Palma e delle sorgenti termali (Terme di Saturnia), già conosciute all’epoca, dalle quali prese la denominazione. Dell’antica via consolare rimangono alcune pietre conservate presso Porta Romana. La città romana subì nel VI secolo una gravissima distruzione e iniziò un periodo di decadenza. Nel periodo medievale Saturnia conobbe una fase di rinascita grazie ai conti di Tintinnano e, nel corso del Duecento, passò alla famiglia Aldobrandeschi, entrando a far parte della contea di Sovana nel 1274. Nel Trecento venne controllata prima dai Baschi e poi dagli Orsini; nel secolo successivo passò sotto il controllo di Siena in seguito ad una violenta distruzione e vi rimase fino a metà Cinquecento, quando entrò a far parte del Granducato di Toscana. Le acque sulfuree a 37 gradi e mezzo hanno rinomate proprietà terapeutiche e sanno donare relax e benessere al solo immergervisi. Notevole è comunque il contatto con la natura, al tempo stesso aspra come la Maremma può essere – soprattutto nel periodo estivo – con i colori che variano dal verde cupo al giallo, al bruno in tutte le sfumature fino quasi al nero. La portata della sorgente è di circa 800 litri al secondo e ciò garantisce un ricambio d’acqua ottimale. Le caratteristiche dell’acqua vengono descritte come sulfurea, carbonica, solfata, bicarbonato–alcalina, terrosa, con presenza di gas di idrogeno solforato ed anidride carbonica. I sali minerali disciolti per litro sono 2,79 grammi. (Wikipedia)